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25 settembre 2020

Tiziano Ferro e il suo cagnolone Beau. Amore. Oltre.



tiziano ferro e beau

Un grosso cane era accucciato sul prato del Ponte dell’Arcobaleno, gustandosi poco prima del tramonto la brezza di fine agosto che carezzava il suo muso.
Il leggero vento portava al cane odori e profumi che per troppo poco tempo aveva avuto la possibilità di annusare, mentre l’erba morbida cullava il suo corpo dandogli una piacevole e gradevole sensazione.
Erano piaceri che il cane per lunghi anni non aveva provato perché la rete del canile dove sembrava fermare il vento e nella gabbia dove era chiuso l’erba non cresceva e il suo corpo aveva conosciuto solo la dura freddezza del pavimento.
Il cane sarebbe rimasto lì dentro, per tutta la sua vita, se un giorno finalmente un uomo non lo avesse visto, se gli occhi di quell’uomo non avessero incrociato quelli stanchi e rassegnati del cane portandolo via dal canile, portandolo a casa con sé.
Il grasso cane socchiuse gli occhi e annusò il vento: non ricordava più l‘uomo che lo aveva abbandonato ma nelle narici sentiva l’odore dell’uomo che aveva aperto la porta della gabbia e gli aveva detto: “andiamo Beau, andiamo a casa”
A lui stava pensando il cane adulto quando vide un cucciolo che correva verso di lui, fino a fermarsi davanti alle sue zampe.
Il cucciolo, mentre riprendeva fiato, studiò il cane di fronte a lui e poi disse: “ciao! Io sono Coffey! Tu chi sei? Non ti avevo ancora visto in giro”
Il cane scodinzolò e rispose: “mi chiamo Beau e sono arrivato da poco. Sono un po’ stanco e mi sono fermato per riposarmi e godermi questo venticello estivo”
“Se vuoi, dopo esserti riposato, ti posso mostrare tutti i bei posti che ci sono qui oppure puoi venire a giocare con me e i mori amici. Anche se non sei più un cucciolo puoi lo stesso giocare con noi”
Stavolta fu Beau a osservare Coffey e prima di rispondere si alzò e si mise seduto davanti al cucciolo: “qual è la mia età secondo te, Coffey?”
Il cucciolo non si aspettava questa domanda e vinta la sorpresa rispose: “penso tu possa avere nove anni”
“Ne ho molti meno, Coffey: io ho quattro mesi” rispose Beau.
“Non è vero! Io ho 4 mesi! Come puoi avere la mia stessa età? Non è possibile!” rispose Coffey sentendosi preso in giro.
Beau si avvicinò al cucciolo e gli disse in tono amichevole: “io ho quattro mesi come te perché la mia vita da cane è durata esattamente questo tempo; io sono stato cane per quattro mesi, io ho vissuto con il mio vero amico uomo per quattro mesi e sono stati sufficienti per sentirmi amato e rispettato, per dare amore e affetto, per scoprire quanto sia tutto per un cane avere un uomo che lo ami, un uomo al quale un cane possa mostrare quanto l’amore sia una cosa semplice: niente di questo lo avevo provato o conosciuto prima”
Coffey era imbambolato ascoltando Beau perché faticava a capire come potesse un cane così grande avere la sua stessa età, soprattutto perché se fossero andati insieme al pozzo dei Biscotti Beau ne avrebbe mangiati molti più di lui; infine il cucciolo si arrese pensando “tanto non me lo so spiegare” e si rivolse a Beau: “va bene, tu hai quattro mesi come, tu avrai per sempre quattro mesi come me.
                              cane morto di tiziano ferro
Quindi io e te siamo due cuccioli, va bene Beau?”
Stavolta era il grosso cane a non capire però ammise: “va bene Coffey, siamo due cuccioli”
“E allora siamo amici?”
“Sì Coffey”
“Quindi possiamo giocare insieme ogni volta che vogliamo senza che tu mi brontoli come fanno i cani anziani, e quando andremo al pozzo dei Biscotti tu ne mangerai quanti ne pappo io. Sei d’accordo Beau?”
“Ci sto, Coffey: sarò un cucciolo di quattro mesi giocherellone e sempre allegro come te. Sono certo che mi insegnerai un sacco di giochi e non vedo l’ora di conoscere i tuoi amici”
Coffey esultò e si sedette vicino a Beau, guardando il sole che stava tramontando; “ti posso dire una cosa, Beau?”
“Certamente, Coffey”
“Sei il cucciolo più grande che abbia mai conosciuto, penso che contro di te non vincerò mai a chi nuota più veloce nel laghetto delle anatre“
Beau guardò il cucciolo marrone e gli rispose: “non ti preoccupare, ti darò tutte le rivincite che vorrai. Saremo cuccioli per sempre, non avremo mai sere nere e scoprirai che non c’è differenza fra me e te.
Andiamo Coffey, portami dove c’è semplicemente incanto”
Coffey abbaiò felice e corse sul prato illuminato dalle stelle, quelle stelle che Beau non aveva visto per troppo tempo ma che avevano brillato con più luce per quei quattro mesi di vita, di amore, di libertà ❤️
Dal web

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