E quello che i ragazzini riescono a fare con le creature animali mi getta nella più profonda inquietudine.
C’era una volta un piccolo giardino dietro una scuola media, un angolo nascosto dove abitavano creature minuscole ma piene di vita. Era il loro regno, un universo di formiche operose, lucertole curiose e cervi volanti maestosi che si muovevano con la grazia di piccoli cavalieri alati.
Ogni giorno, durante la ricreazione, arrivavano i bambini ormai ragazzi di 13 anni. Sembravano bravi: ridevano, giocavano e correvano spensierati. Ma, senza saperlo, erano anche giganti distratti, capaci di schiacciare e ferire.
Un giorno, un piccolo cervo volante, di nome Cesare, osservava con attenzione i bambini. "Perché ci fanno del male?" si chiedeva. Lui, con le sue ali lucenti, non aveva mai fatto del male a nessuno. Aiutava a impollinare i fiori e portava equilibrio nel giardino.
Accanto a lui, una lucertola verde di nome Lara, con il suo sguardo attento, si arrampicava su un sasso per osservare meglio la scena. "Non capiscono quanto siamo importanti," disse con un sospiro. "Per loro siamo solo insignificanti creature."
Le formiche, nel frattempo, continuavano a costruire i loro tunnel e trasportare cibo, instancabili. Una di loro, Antonia, sollevò una briciola più grande di lei e disse: "Noi lavoriamo insieme per il bene del giardino. Non facciamo nulla di male eppure, quando arrivano quei ragazzi, è un disastro."
Quel giorno, un gruppo di ragazzi si avvicinò al giardino. Un bambino, che sembrava il più gentile di tutti, raccolse una pietra e la lanciò verso un mucchio di formiche. Le risate riempirono l'aria. Un altro, con un bastone, colpì Lara che fuggì via spaventata. Infine, Cesare il cervo volante venne afferrato e gettato lontano, come se fosse solo un giocattolo rotto.
Ma mentre i ragazzi ridevano, un bambino, di nome Tommaso, si fermò a osservare. Lui non partecipò, anzi, sentiva dentro di sé un dolore strano, come se una voce gli stesse parlando.
Quella notte, Tommaso sognò il giardino. Vide Antonia la formica che piangeva, Lara la lucertola che leccava le sue ferite e Cesare il cervo volante che non riusciva più a volare. Nel sogno, una grande quercia parlò: "Tommaso, voi ragazzi siete i giganti di questo mondo, ma un gigante può essere buono o crudele. Scegli chi vuoi essere."
Al risveglio, Tommaso sapeva cosa doveva fare. Il giorno dopo, durante la ricreazione, quando vide i suoi compagni pronti a schiacciare le formiche e a lanciare sassi, disse: "Fermatevi! Queste creature non sono giochi. Sono piccole vite e anche loro hanno un posto in questo mondo."
Qualcuno rise, ma altri si fermarono e lo ascoltarono. Uno alla volta, i ragazzi abbassarono le pietre e guardarono il giardino con occhi nuovi. E per la prima volta, videro le formiche lavorare, la lucertola prendere il sole e il cervo volante riprendere a volare.
La vera grandezza non sta nel dimostrare forza su chi è più piccolo, ma nel proteggere la vita e rispettare tutte le creature, anche quelle che sembrano invisibili. I veri giganti sono quelli che con coraggio...sanno essere gentili.
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